È così che si chiama il nuovo film d’animazione Disney Pixar che ha esordito sulla piattaforma Disney+ il giorno di Natale del 2020, Soul. Il titolo, che in italiano significa “anima”, è già una spia del fatto che si tratta di un film profondo e introspettivo, al pari di Inside Out, sempre un film Disney Pixar diretto dallo stesso regista, Peter Docter, e uscito in Italia il 16 settembre del 2015. Sia Inside Out che Soul pongono l’attenzione sugli aspetti psicologici e filosofici propri della vita di un essere umano, avendo perciò la straordinaria caratteristica di nascondere un significato profondo e complesso per adulti in un film d’animazione per bambini. Le classiche storie Disney nascondono sì un significato importante, ma posseggono trame spesso ripetitive e mai tanto significative come Soul. In questo senso il film è ispirato al Mito di Er di Platone, grande filosofo greco dualista. Secondo il mito, infatti, le anime provengono dall’Iperuranio, il mondo delle idee, dove scelgono la vita futura in cui incarnarsi nel mondo delle cose, cioè la Terra.
Protagonista della storia è Joe Gardner, insegnante di musica di una scuola media, che aspira a diventare un musicista jazz. Proprio dopo un’audizione in cui è stata riconosciuta la sua bravura, Joe, distratto dall’entusiasmo nel vedere i suoi sogni avverarsi, cade in un tombino e giunge in un luogo oltre lo spazio e il tempo, l’Oltre Mondo. Non volendo morire proprio dopo aver ottenuto la sua grande occasione come pianista jazz, Joe riesce fortuitamente a cadere nell’Ante Mondo, regno intermediario posto tra l’Aldilà e la vita sulla Terra, dove tutto è illusorio e ipotetico. Coloro che dirigono questo luogo si fanno chiamare Jerry e associano i mentori – persone che hanno già vissuto la vita sulla Terra – alle anime, che devono essere guidate da quest’ultimi per sviluppare una personalità e trovare la propria “scintilla”, al fine di incarnarsi in un corpo. Joe diventa il mentore di Ventidue, un’anima ribelle che non vuole andare sulla Terra e non ha ancora trovato la sua scintilla, malgrado il tentativo di numerose importanti personalità come Lincoln, Copernico, Gandhi. Il percorso che Joe e Ventidue attuano si mostra essere di grande aiuto per Ventidue ma anche per lo stesso Joe. Infatti quest’ultimo non è giunto nell’ Ante Mondo per caso, ma proprio perché anche lui si era perso o, per meglio dire, aveva perso di vista la reale essenza della vita di cui inaspettatamente si scopre essere portatrice Ventidue.
Allora saremmo spinti a chiederci: ” Cosa si intende per essenza della vita? E in che senso Joe l’aveva persa di vista?” Ciò perché Joe ha sempre e solamente pensato al jazz e “si è chiuso in una bolla”. Spartivento, colui che nell’ Ante Mondo aiuta le anime a riconnettersi con il proprio corpo, afferma infatti: ” È una gioia stare in bolla ma quando la bolla diventa ossessione avviene il distacco di stare in vita”. Ventidue fa capire a Joe che lui non ha mai realmente vissuto perché non ha mai riconosciuto e apprezzato le piccole gioie della vita. E dunque afferma: “La verità è che ho sempre pensato che qualcosa non andasse in me. Cioè di non essere all’altezza per vivere. Poi mi hai mostrato che vuol dire avere uno scopo, passione e magari la mia scintilla è guardare il cielo blu o camminare! Sono davvero brava a camminare!”. Joe risponde che ciò è “semplicemente vivere” e che non si può identificare come uno scopo. Ebbene, Joe si sbaglia perché Jerry gli riferirà: ” Non assegniamo scopi. Come ti è venuto in mente? La scintilla non è lo scopo di una persona. Oh, voi mentori e le vostre passioni, i vostri scopi, il senso della vita. Così basici.”
La scintilla, quindi, non è lo scopo, ma consiste nel saper vivere con meraviglia e gratitudine. In quest’ottica, i nostri talenti e le nostre passioni devono essere necessariamente accompagnati dalla gioia per le piccole cose sfuggenti, che sono il mezzo per l’autentica felicità.
La visione di Soul accende un profondo turbamento nell’animo perché, probabilmente, noi tutti non siamo ancora a conoscenza di come attivare questa gratitudine e promuovere uno stato spirituale tale da rendere la nostra vita degna di essere vissuta. La mindfulness, cioè la pratica meditativa, in questo, aiuta moltissimo. Non a caso, infatti, quando Joe viene aiutato da Spartivento a ritornare sulla Terra, adotta uno stato meditativo, chiudendo gli occhi e immaginando qualcosa a lui caro e familiare.
Si può dunque quasi semplicemente dire che guardare Soul lascia senza parole, sbalorditi ed emozionati, con le lacrime agli occhi perché propone una visione diversa della vita. Fa comprendere come la società, purtroppo, ci faccia credere che noi tutti abbiamo uno scopo e dobbiamo rincorrerlo, altrimenti siamo considerati dei perdenti. Così facendo, però, rischiamo di perdere di vista noi stessi, la meraviglia della calma, della serenità, della condivisione e della gratitudine per le “piccole cose”.
Sara Stefanucci 3^ES