La strada è un luogo di vita ed e` proprio qui che nasce e si sviluppa l’arte della street dance, che, nonostante le innumerevoli critiche ricevute agli albori, invaderà le strade di tutto il mondo nel giro di poco tempo.
La danza da strada, o “street dance”, nasce alla fine degli anni Settanta nei ghetti di New York, dove a prevalere erano criminalità, la violenza e il traffico di droga, e raggiungerà la sua massima espressione negli anni Ottanta-Novanta. Proprio grazie a questo nuovo modo di esprimersi, i ragazzi provenienti da ambienti disagiati hanno avuto l’occasione di riscattarsi e dimostrare a tutti il proprio valore, facendo capire che non e` la provenienza a determinare la persona, ma il talento e la dedizione impiegati nella realizzazione dell’obiettivo.
Questo genere nasce come forma di ribellione alla negazione della libertà d’espressione, con l’intento di far sentire la propria voce e, grazie ad esso, cambiare la visione dell’arte e dell’espressione corporea.
Le loro performance sono basate sull’improvvisazione e sulla socializzazione, con il fine di sollecitare l’interazione e il contatto con il pubblico. I gruppi di ballerini, chiamati “crew”, con le loro esibizioni in strada, segnano un nuovo concetto di sfida e conflitto che non prevede forza fisica, bensì abilità artistica.
Lo show, oltre a comprendere gli stili della Breakdance, della Melbourne Shuffle e del Tecktonik (electro dance sviluppatasi a Parigi), si compone anche di accompagnamento musicale del dj (basi rap e break) e graffitisimo.
Murales e graffiti sono spesso parte integrante della scenografia durante l’esecuzione di un Flash Mob, e, se per un gran numero di persone il tutto può rappresentare segno di inciviltà, per loro è invece il luogo ideale per comunicare alle grandi masse il proprio messaggio contro l’emarginazione sociale.
Anche la televisione, così come il cinema, si sono adeguati a questa nuova tendenza, inserendo nel proprio palinsesto video musicali e programmi dedicati a questa nuova arte.
Ne è la prova la saga cinematografica intitolata “Step Up”, uscita sugli schermi nel 2006, a cui sono stati riconosciuti diversi premi e nomination. Questo film ha rappresentato l’emblema della passione per la street dance e della complicità necessaria all’interno di una crew per migliaia di telespettatori, i quali, dopo essere venuti a conoscenza dell’arte della danza di strada, hanno cominciato a coltivare questa stessa passione. Infatti, in diversi paesi d’Italia e del mondo intero, ad oggi è facile incontrare ragazzi che si dilettano a mostrare e condividere il proprio talento in strade, piazze e metropolitane. Il sogno dei ragazzi dei ghetti di New York si è avverato. Oggi numerose palestre sono a servizio dei ragazzi che intendono approfondire questa danza, dove è possibile manifestare il proprio “io” con la massima liberta`.
Ilaria Lupi 3^ES