Ricorre quest’anno il settecentenario della morte di Dante Alighieri, artista poliedrico e sempre attuale. Nella notte tra il 13 e il 14 settembre 1321 il poeta spirò a causa della malaria, contratta durante un viaggio a Venezia a seguito di un morso di una zanzara. La sua tomba si trova oggi a Ravenna, ma il corpo del padre della lingua italiana ha subito varie peregrinazioni prima di stabilirsi nella città ravennate nel 1870; inizialmente era infatti sepolto all’esterno della Chiesa di San Francesco, poi passò un periodo a Venezia , in un piccolo sepolcro fatto costruire dal podestà Bernardo Bembo e ,per finire, rimase in una cassetta di legno nascosta in un muro finché un muratore, chiamato per fare dei lavori, la trovò e uno studente, Anastasio Matteucci, riconoscendo l’iscrizione sulla cassetta stessa, la salvò dalla distruzione, permettendo così a noi posteri di ammirare e omaggiare il poeta. La verità si seppe solo alcuni anni dopo, quando i frati francescani ammisero di averla nascosta per salvarla dai fiorentini, che non avevano mai accettato la perdita delle spoglie di Dante e si erano presentati varie volte rivendicandone il possesso.
Per celebrare il grande poeta sono previste due giornate; il Dantedì, che si terrà il 25 marzo (data che gli studiosi indicano come inizio del viaggio della Divina commedia) e il 14 maggio (giorno in cui venne inaugurata la statua di Dante realizzata da Enrico Pazzi). La Toscana, in quanto patria del Sommo Poeta, è la regione che più di tutte si sta muovendo affinché si possa realizzare un qualcosa di concreto che coinvolga tutti gli amanti della cultura e della letteratura italiana. E’ infatti in programma una caccia al tesoro che ripercorra tutti i luoghi Danteschi, un documentario sulla vita del poeta che sarà trasmesso su Rai.doc, una mostra fotografica che unisca foto storiche di Alinari e foto contemporanee di Sestini e per finire “ La carica dei 101”,ossia un insieme di iniziative che si svolgeranno tra giugno e settembre nelle 101 località toscane citate da Dante nella Divina Commedia.
Non mancano però iniziative in altre regioni, poiché indubbiamente Dante è rappresentante di italianità nel mondo, e infatti abbiamo un percorso di documentazione storica al Museo d’arte della città di Ravenna, tour fluviali dal Palazzo Ducale di Mantova alla campagna di Andes (luogo di nascita di Virgilio), convegni online aperti a tutti a Torino e “La Verona di Dante”, un viaggio- video con la scrittrice Francesca Barra e l’attore Claudio Santamaria per scoprire i luoghi principali della città in cui il poeta ha vissuto dal 1313 al 1318.
MA COSA POSSONO FARE GLI STUDENTI? Seppure qualche scuola aveva in mente un viaggio in Toscana, o in una delle numerose città che hanno avuto il piacere di accogliere Dante anche se per un breve periodo, a causa della particolare situazione che stiamo vivendo, non sarà possibile realizzare alcun viaggio d’istruzione . Ma allora, cosa possono fare gli studenti, che dovrebbero vivere Dante come testimone della bellezza culturale italiana e non come un semplice argomento da studiare per prendere un buon voto all’interrogazione? Partendo dal presupposto che ogni scuola potrebbe organizzare singolarmente mostre artistiche o fotografiche, incontri o dimostrazioni musicali per omaggiare il padre della lingua italiana, ci sono delle proposte aperte a tutti, quali il virtual tour delle tre mostre che si svolgono a Ravenna prodotto da Zeranta Edutainment in collaborazione con la regione Emilia Romagna visibile sul sito www.mar.ra.it oppure i 12 incontri a cura di Giovanni Ponchio che analizzano la Divina Commedia dal punto di vista morale e allegorico oppure quiz di cultura dantesca generale al sito www.acpst-dante.it .
Martina Padoan 3^C